Il servizio fotografico ricopre un ruolo fondamentale nella vita familiare. Anche a distanza di tempo, un servizio ben realizzato è in grado di rievocare con esattezza – ma anche con un pizzico di magia – le atmosfere, le emozioni e le sensazioni del giorno di nozze.
Da qui, la necessità di non prendere sotto gamba la scelta del fotografo da un lato e la decisione circa la tipologia di servizio dall’altra. Il riferimento è allo shooting e al reportage, due modalità molto differenti di intendere il servizio fotografico, quasi antitetiche. Ne parliamo qui.
A chi affidarsi
Affrontiamo la prima questione, ovvero la scelta del fotografo. La buona notizia è che i bravi professionisti non mancano, dunque scegliere un fotografo a Torino è “relativamente” semplice esattamente come a Milano, Roma, Palermo e persino nelle piccole città. Ovviamente, la partita si gioca sul come, ovvero sulle metodologie che si mettono in campo in fase di ricerca e di valutazione, e nei criteri che si adottano.
Il primo criterio dovrebbe essere quello della reputazione. Cosa c’è di meglio, per comprendere la reale competenza di un professionista, delle opinioni di chi ha già fruito dei suoi servizi? Da questo punto di vista, vanno bene tanto i feedback online quanto il passaparola.
Un secondo criterio corrisponde alla qualità del portfolio. Il fotografo lavora per immagini, sicché non dovrebbe essere difficile trovare un esempio dei suoi lavori, anzi spesso abbondano proprio nello studio, nei profili social del professionista, sull’eventuale sito ufficiale.
Un altro criterio, specificatamente riguardante il servizio per il matrimonio, è la disponibilità. Questa qualità si declina innanzitutto nella flessibilità delle date, aspetto che causa sempre qualche ansia nei futuri sposi, costretti a incastrare servizi e prestazioni. Si declina però nella disponibilità al dialogo, dunque nella capacità di esaudire i desideri dei clienti ma fornendo allo stesso tempo un servizio di pregio.
Infine, la questione dei prezzi. Il consiglio è di non puntare al massimo risparmio possibile, anche perché anche in questo caso a prezzi esageratamente bassi corrispondono servizi scadenti. Più che altro, puntate a un prezzo congruo, e in linea con quanto può offrire il fotografo in termini di qualità.
La differenza tra shooting e reportage
Un criterio “aggiuntivo” consiste nella tipologia di servizio fotografico che si ha in mente per il matrimonio, ovvero shooting o reportage. Sono due modalità molto differenti, sicché è inevitabile che il professionista sia specializzato nell’uno e nell’altro, pur riuscendo a destreggiarsi in ogni caso.
Lo shooting è il classico servizio, quello in cui i soggetti si mettono in posa e seguono le indicazioni del fotografo. Il reportage è una modalità innovativa, in cui i soggetti si comportano normalmente e vengono ritratti proprio mentre vivono la giornata. Il difficile, per il fotografo, sta nello scegliere i momenti giusti e nell’impreziosirli attraverso la sua personalissima chiave interpretativa.
Shooting e reportage, pro e contro
Lo shooting rappresenta i soggetti al loro meglio, ma questi rischiano di risultare poco naturali. Le foto, inoltre, potrebbero risultare poco ispirate, troppo artefatte. Il reportage, invece, può essere considerato come una sorta di racconto, in quanto restituisce esattamente il senso degli avvenimenti. Di contro, i soggetti potrebbero “non piacersi”, foto alla mano, proprio perché la preparazione da parte loro è stata nulla.
Quale scegliere? Il consiglio è di sceglierli… Entrambi. O, per meglio dire, impostare il servizio sulla modalità reportage, ma arricchirlo con momenti stile-shooting. In questo modo si otterrà un servizio fotografico ben bilanciato, che offre il meglio di tutte e due le modalità. Ovviamente, per l’occasione dovrete trovare un fotografo specializzato nell’una e nell’altra tipologia di servizio.